Una delle tecnologie più importanti per la sicurezza domestica, che negli ultimi anni si sta fondendo sempre di più con la tecnologia domotica è l’allarme antifurto domestico.
Si tratta di un sistema, per la casa o per utilizzo professionale, che avverte in modi diversi di eventuali tentativi di intrusione da parte di estranei nell’edificio, e permette di avere una casa sicura sia quando ci troviamo all’interno (magari mentre stiamo dormendo), sia quando siamo fuori, per installare un allarme casa.
Le tipologie di antifurto sono oggi tantissime, ne esistono tipologie diverse per tecnologie diverse, e per fasce di prezzo diverse; alcuni sono complessi da installare e costituiscono un vero e proprio impianto, pertanto devono essere installati da un professionista, mentre altri sono più semplici da installare e configurare (specialmente se i locali da proteggere non sono estesi) per cui possono essere installati anche dalle persone comuni. Sono gli antifurto fai da te.
E’ proprio di questa seconda categoria che parleremo in modo approfondito, cercando di fornire una guida completa alla scelta dell’antifurto, per districarsi tra i diversi prodotti disponibili sul mercato.
Indice dgli argomenti
1. Antifurto wireless o filare?
2. I componenti di un impianto di allarme
3. Acquisto dei componenti in kit: la soluzione più economica
4. Le videocamere wifi e IOT per aumentare il grado di sicurezza
5. Conclusione
1. Le tipologie di antifurto per la casa: wireless o filare?
La prima, grande, distinzione che si può fare per un antifurto casa è tra sistema wireless, quindi un antifurto senza fili, e sistema filare.
La differenza, come si può intuire dai nomi, sta nel sistema di comunicazione tra i vari componenti:
- Un antifurto filare è un sistema in cui i componenti sono collegati da cavi, e sono collegati per funzionare con corrente elettrica che didribuisce la centrale di allarme. I componenti sono meno costosi, generalmente, rispetto ai sistemi wireless, però costituiscono un vero e proprio impianto, che comprende anche qualche modifica muraria, e sono quelli che generalmente vengono installati dai professionisti.
- Un antifurto wireless è un sistema che si basa su un collegamento senza fili (con la rete che viene creata non dal modem ma dalla centrale stessa dell’antifurto) e i singoli componenti, alimentati generalmente a pile, sono scollegati da tutto, purché rimangono in un certo range di distanza dalla centrale.
La scelta migliore per l’installazione domestica fai da te è la seconda, soprattutto per semplicità, ma bisogna fare attenzione perché diversi sistemi antifurto wireless hanno vari problemi legati alla manomissione della rete wireless o all’interferenza da parte delle altri reti (wifi domestico, cordless, ecc).
Quali gli accorgimenti per evitare la manomissione di un allarme senza fili?
Per ridurre o eliminare queste problematiche i produttori utilizzano diverse tecnologie per ovviare questi problemi. Qui di seguito riportiamo le più interessanti:
- La doppia/tripla frequenza: le reti wireless delle centraline potrebbero essere intercettate da appositi apparecchi che impediscono la comunicazione tra sensore e centralina. Se un ladro compie questa operazione, l’allarme non suona anche se il sensore si attiva. Alcuni antifurto hanno più di una frequenza, per cui se una viene intercettata l’antifurto continua a comunicare con le altre frequenze, e suonerà nonostante l’interferenza.
- La tecnologia antijamming: simile alla precedente, serve per evitare i dispositivi di disturbo. Con questa tecnologia l’allarme suona se si accorge che qualcuno sta interferendo con le frequenze.
Quindi in fase di acquisto di componenti di un sistema di allarme senza fili e bene capire quali accorgimenti ha adottato il produttore per evitare manomissioni e falsi allarmi.
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2. I componenti di un impianto di allarme
I componenti di un antifurto per attivare l’allarme casa sono diversi. Non tutti sono presenti in tutti gli antifurto, ed hanno tra loro un funzionamento e un posizionamento diverso: cerchiamo di capirne di più.
Da notare che molti di questi componenti possono essere acquistati da soli, senza centrale, oppure con la centrale con cui comunicano; l’impianto completo wireless, chiaramente, è quello che si basa sull’utilizzo della centrale.
2.1 Contatti per tapparelle, porte e finestre
Si tratta di sensori che si possono inserire sulle tapparelle, sulle porte e sulle finestre, e il loro funzionamento è abbastanza semplice.
Quelli per porte e finestre battenti (vedi immagine sopra) si compongono di due parti (sono 2 magneti rivestiti) di cui uno si mette su un’anta, l’altro sull’altra della porta o della finestra. A sistema di allarme inserito e con porte e finestre chiuse, il circuito è chiuso e non c’è alcun allarme sonoro, mentre se si allontanano (quindi se l’infisso viene aperto) il collegamento magnetico si interrompe e il sistema invia il segnale di allarme, che fa suonare la centrale.
I contatti per tapparella (vedi immagine sopra) sono costituiti solitamente da uno scatolotto installato nel cassone dell’infisso. Da questo esce un filo che va collegato nel punto più basso della tapparella. Se ad allarme inserito viene sollevata la tapparella, il filo genera un movimento della molla del sensore ed il sistema va in allarme.
In ambito wireless sono disponibili contatti che l’avorano in un sistema gestito da una centrale, che in standalone (cioè, senza centrale, hanno un piccolo interruttore e a suonare sono direttamente i contatti) oppure sistemi basati sulla tecnologia IOT (sfruttano la rete internet per comunicare con l’utente) ; con la centrale l’utilizzo è decisamente più comodo, perché quando si collega l’antifurto si attivano tutti i sensori che abbiamo in casa, altrimenti dobbiamo attivarli e disattivarli uno per uno.
2.2 Sensori di rottura vetri
Sono tipologie particolari di sensori che si mettono alle finestre, e permettono di percepire le onde d’urto del vetro in caso di rottura della finestra stessa.
A differenza degli altri sistemi sono sempre attivi, anche quando siamo in casa, perché la rottura della finestra è un evento piuttosto raro.
2.3 Sensori di movimento o volumetrici
Questi sensori si basano sul rilevamento delle persone nell’ambiente circostante. La tecnologia che utilizzano è di solito quella dei raggi infrarossi (ma ci sono anche tecnologie diverse, come le microonde o entrambe), che possono costituire sia un radar (cioè, essere indirizzati in ogni parte della stanza e se c’è un’interruzione del raggio l’allarme suona perché si segnala la presenza di qualcuno), sia una barriera (come quella dei musei, se qualcuno oltrepassa un certo limite l’allarme suona).
Questo tipo di sistema può avere alcune caratteristiche aggiuntive, come essere in grado di riconoscere gli animali (e non suonare) o riconoscere se viene coperto (e suonare).
2.4 Sensori perimetrali
Sono simili ai sensori di movimento, con la differenza che si installano sul perimetro della casa, quindi all’esterno.
Hanno una portata di rilevazione molto più alta rispetto ai sistemi di movimento da interno, e formano generalmente una barriera che blocca i tentativi di intrusione. Sono generalmente più grandi dei sensori da interno, e hanno una forte resistenza alle temperature e all’acqua.
Anche in questo caso è importante fare attenzione alle diverse tecnologie che possono avere.
2.5 Le sirene da interno e da esterno
Esistono due grandi famiglie di sirene (da esterno e da interno) ognuno con un compito diverso.
La sirena esterna ha due funzioni:
il primo è la sirena stessa, luminosa e colorata, che avverte eventuali malintenzionati della presenza dell’antifurto, facendo così (eventualmente) desistere dal furto. La seconda è il fatto che questi sistemi, quando attivati, emettono fortissimi segnali acustici, che vengono generalmente percepiti da tutto il vicinato, a differenza della sirena interna che ha un segnale generalmente più debole. La sirena esterna può essere utile in particolare in punti in cui ci sono molte case, e specialmente se si hanno ampi spazi esterni.
Le sirene da esterno sono tutte uguali?
La differenza tra una sirena esterna e l’altra la fanno i sistemi antimanomissione, infatti oggi le sirene possono essere neutralizzate per strappamento (la sirena viene staccata dalla sede) oppure attraverso schiume che ne inibiscono la parte sonora (quindi la sirena per il sistema funziona, ma in realtà non emette suono). Detto ciò è bene capire in fase di acquisto quali accorgimenti dotta contro i maleintenzionati che vogliono neutralizzarla.
La sirena da interno ha il compito di creare un suono molto fastidioso e quindi cercare di disturbare chi si è introdotto in casa “senza invito”. Proprio per la sua funzione deve essere installata in un punto tale da creare tale disagio sonora e che non sia accessibile facilmente per evitarne la manomissione.
2.6 La centrale d’allarme
A differenza di tutte le altre componenti che abbiamo visto, la centrale si ha solamente negli impianti, wireless o filari, completi, perché da sola non serve se poi non ci sono diversi sensori in giro per la casa, quelli di cui abbiamo parlato.
Si tratta di un dispositivo, che deve essere collegato alla corrente elettrica (anche nei sistemi wireless) che controlla tutti gli altri sensori.
Si compone generalmente di un display, che permette la configurazione e il collegamento wireless dei singoli componenti. Per il collegamento crea una rete wireless, alla quale gli altri sensori si collegano, che può avere una portata più o meno ampia (attenzione, i muri riducono di parecchio la portata!) e può permettere il collegamento di un numero variabile di singoli componenti. Va da sé che i componenti devono essere compatibili con la centrale che abbiamo.
La centrale può comprendere diverse funzioni, tra cui:
- Il tastierino: generalmente presente, è una tastiera numerica che permette di inserire un codice che disattiva l’allarme, oppure lo riattiva. E’ la tecnologia solitamente presente per attivare e disattivare tutto il sistema. A volte può essere sostituita da una chiave, più sicura ma più difficile da condividere con i familiari. Da notare che esistono anche dei tastierini, da installare vicino alla porta, separati dalla centrale.
- Il telecomando: è un semplice telecomando che si tiene attaccato alle chiavi e, come per la macchina, attiva e disattiva l’allarme.
- Il collegamento GSM: nella centrale può essere presente una SIM, sempre attiva, che è in grado di far partire una chiamata o inviare un SMS nel caso l’allarme si attivi. La chiamata, o l’SMS, arrivano sia al proprietario di casa, sia ad una centrale di polizia o di guardie giurate, che possono in questo modo verificare che cosa succede.
- Il collegamento Wi-Fi: la centrale ha una propria rete wireless per gli accessori, ma si può collegare anche al modem, quindi ad internet. Questa tecnologia è utile per avere informazioni aggiuntive, tramite app su smartphone, sull’attivazione dell’antifurto: possiamo sapere quando l’allarme è suonato, quale sensore lo ha rilevato e, se abbiamo delle videocamere, anche vedere che cosa sta succedendo in casa. Interessante anche la possibilità di disattivare l’allarme a distanza.
- Sistemi non antifurto: alcune centrali possono essere collegate anche a sensori che non riguardano l’antifurto, come il sensore antifumo o il sensore che rileva la presenza dell’acqua, per fornire un servizio completo sulla sicurezza dell’abitazione.
- Sistema nebbiogeno: poco diffuso ma molto scenografico, emette una nebbia densa in caso di attivazione dell’allarme, impedendo ad eventuali intrusi di guardarsi intorno.
Come è stato evidenziato al punto 1 è bene capire quali sistemi adotta per evitare disturbi o manomissioni sulla rete wireless.
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3. Acquisto dei componenti in kit: la soluzione più economica
Come abbiamo visto, ci sono sostanzialmente tre modi per acquistare un antifurto:
- L’acquisto di componenti standalone, senza la centrale, in cui ognuno agisce per conto proprio;
- L’acquisto di una centrale, quindi dei componenti satellite che ci interessano;
- L’acquisto di un kit di base per avere la centrale e alcuni componenti subito a disposizione.
3.1 Il kit antifurto per l’impianto di allarme fai da te
Per chi vuole iniziare con un impianto antifurto, la terza scelta è a nostro avviso la migliore rispetto alle altre due, soprattutto perché permette di risparmiare molto sulla prima installazione, senza precludere però la possibilità di acquistare sensori aggiuntivi in futuro per migliorare il sistema nel suo complesso.
I kit sono di diverso tipo, e differiscono principalmente per gli accessori che sono inclusi all’interno: ci sono quelli che prediligono i sensori di movimento, altri in cui sono inclusi più sensori da porte e finestre, altri ancora che hanno una centralina semplice e sono fatti per essere configurati da smartphone.
Quando si acquista, sempre fare attenzione a due aspetti:
- Il costo: in generale, costi troppo bassi identificano una scarsa qualità del prodotto. O manca la centrale, quindi il kit è in realtà un pacco di accessori standalone, oppure la centrale ha scarsa capacità, quindi scarsa portata, e potrebbe non essere sufficiente a coprire tutta la casa. Il prezzo non va in parallelo alla qualità, certamente, ma se qualcosa costa troppo poco è meglio indagare prima di acquistare;
- La presenza degli accessori compatibili, che non devono costare eccessivamente. L’acquisto del kit generalmente fa risparmiare rispetto ai singoli accessori, ma se vogliamo avere la possibilità di espandere l’antifurto in futuro è importante fare attenzione anche a questo aspetto.
Qui di seguito potrai visionare alcune oofferte per un kit antifurto casa fai date di tipo senza fili.
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4. Le videocamere wifi e IOT per aumentare il grado di sicurezza
Con l’avvento della tecnologia IOT è possibile abbinare ad un impianto di antifurto un componente che fa parte di un altro tipo impianto di sicurezza: la telecamera. Ne esistono di diversi tipi che permettono non solo di rilevare ma anche di riprendere l’ingresso di eventuali intrusi, e oltre a far suonare l’allarme permettono anche di vedere che cosa è successo.
Le tecnologie più semplici inviano costantemente le immagini ad un server, presente in casa o in cloud, salvandole per un certo periodo di tempo; quelle più complesse riescono addirittura a riconoscere la faccia di chi entra, quindi capire se si tratta di un familiare (e non suonare), di un animale, oppure di una persona sconosciuta e quindi inviare il segnale di allarme.
Accenniamo alle telecamere in questa guida poichè in alcuni kit di antifurto ne comprendono alcune: se volete approfondire l’argomento vi consigliamo di visitare la sezione “Videosorveglianza“.
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5. Conclusione
Le possibilità che ci sono offerte oggi per l’acquisto di un antifurto sono davvero tante, e sono molto varie, tanto che può essere difficile districarsi tra i tanti prodotti messi a disposizione dalle diverse aziende. Ovviamente, tanto più estesa l’area da proteggere, tanto è più forte abbandonare l’idea di un impianto fai da te per preferire un tecnico specializzato che sicuramente proporrà la migliore soluzione per proteggere l’ambiente in cui vivete.
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